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Fausto Corsini Fausto Corsini
 

06-07-2007 - acqua 06-07-2007 - acqua
La mostra si snoda in un rimando di configurazioni dellacqua necessariamente mutuate da oggetti intermedi che entrano nel campo dellopera con lo scopo di indicare il soggetto acquatico come una sorta di cifra centrale e invariante, emersa grazie alla costruzione di sistemi di relazioni visive e compositive, il cui esito tende a produrre il senso e a mimare la presenza dellelemento primordiale, di per s inafferrabile.

Grazie a soggetti intermediari che veicolano il significato di un elemento talmente radicato nella nostra vita da confondersi con noi stessi, con i nostri corpi e con le nostre menti, intuitivo supporre che ad allagare ciascuna di queste opere, a colmarla come un vaso sia, come da sempre, la stessa acqua, lacqua stessa, contenitori di diversa foggia per un unico elemento naturale:

Acqua mediata dal paesaggioediata dal redi MOG, nella ciotola di travertino di Ciulla, nel fontanile guardato a vista da un fanciullo guerrigleiro nella mole quattrocentesca delledifico riflesso di Ana Kapor, nelle lagune di Luciano Leonotti, di Attilio Sasseti e di Giorgio Tonelli, nella veduta amazzonicadi Carlo Mattioli,

Acqua nella sua configurazione donda e di battigia nelle marine di Marco Signorini, nelle burrasche di Silvye Bonnot, nella serena bonaccia di Agim Sulaj, nelle risacche dalghe e luce di Paolo Mazzanti e nellonda composita di Loris Liberatori, sino alla cascata urbana di Giovanna Zinghi;

Acqua che allaga la linea dellorizzonte, pura trasparenza in Costas Varostos, riverbero di luce nel bianco e nero di Jean-Baptiste Huynh, barlume sul selciato nelle interpolazioni fra due luoghi di Luigi Erba, tonalit che trascolora, nelle vedute monocrome fra mare e cielo, il medesimo tono, violetto in Piero Guccione, verdino in Jordi Fulla; chiarit assolata, allusa dalla luce di una tovaglietta candida su una terrazza in Isabella Molard;

Acqua che avvolge i corpi e modella le forme nel flusso, nelle piscine di Alessandro Papetti e di Giovanni La Cognata, nel dittico dabbandono dellOfelia contemporanea di Antonella Cinelli, nel nuotatore agonista dei Lidia Bagnoli, negli splendidi lightbox di natanti in risalita verticale nellazzurro lucente di Haubitz&Zoche, nelle eleganti e scatenate danze subacquee di moderne naiadi coloratissime di Patrizia Savarese, nel rituale del bagno infantile nel delizioso e fresco video di Fausto Corsini, nelle sculture dallaffusolato movimento fluido, come il calco di un effetto di rifrazione, di Matteo Pugliese;

Acqua allusa dai suoi contenitori topici, il bicchiere di Agostino Arrivabene, la vasca da bagno con tanto di pantofole vere, di Patrizia Guerresi e le bottiglie e flaconi dove Paolo Quaresima instilla unacqua di cucina; o dalle forme-partner del pesce rosso, quasi un effetto optical in Mimmo Iacopino, della nave monumentale in Behi Shamiri e del pontile in Simone Bergantini, che apre a unoscurit lacustre, meditativa e risonante;

Acqua evocata dalla materia, nel paradosso ironico della scultura dellabluzione di Giuseppe Bergomi, nella spugna e nel piatto irridenti di Francesco De Molfetta;

Acqua fisicamente presente nellacquasantiera di MOG, essenziale di eleganza barbarica, nella ciotola di travertino di Girolamo Ciulla, nellabbeveratoio del rinoceronte di Giuseppe Tirelli, nelle provette dellinstallazione di Nadia Trotta, nel fontanile o rubinetto a circolo continuo, guardato a vista da un guerrigliero bambino di Raimondo Galeano, anticipatore dellattenzione dovuta al problema concreto dellacqua contesa fra i popoli;

Acqua plasmata in perfetta mimesi iperrealista, in una trina di gocciole iridescenti, tremolate lungo la ragnatela di Antonia Ciampi, o riproposta nel suo mutare di stato da solido a liquido, metafora di una forza e passione progredente, che scioglie, cambia e libera, nel video di Alessia de Montis;

Acqua tradotta in simbolo e mistero, nellenigma azzurro e nel lavacro sacrale dei video di Giulio De Mitri, nellacquitrino pittorico di Philippe Garel, nel misterioso sporgersi ed attingere di una figura incappucciata, di monaco o viandante, nel quadro orfico di Christopher Thompson e nel simbolismo concreto e irresolubile della natura morta raggelata di Luciano Ventrone, per divenire poi incubo e ossessione allucinatoria in Jos Molina, allegorica assenza dellacqua che non c in Luigi Span;

Acqua che si scorge nellarchitettura della citt dacque per eccellenza, Venezia, in Gian Paolo Tomasi, che mescola digitalmente la Senna alla Laguna; nella Notte Bizantina e nella silenziosa barca che traghetta un volto piangente una sola lacrima, opere dellindimenticato Walter Mac Mazzieri, nella citt liquida dal cielo annuvolato da un branco di pesci, acquisizione pi recente della pittura di Pietro Bortolotti.

dal testo in catalogo Lesperienza dellacqua di Paolo Donini

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